Sta diventando una corsa contro il tempo: l’amianto, fuorilegge da più di 20 anni, andrà rimosso entro il 2015 ma la situazione generale di Brescia è critica: la bonifica stenta a decollare e le fibre killer sono ancora presenti in numerose, troppe coperture. Comprese le scuole, I luoghi in cui I più piccoli dovrebbero essere al sicuro da tutto e da tutti, per crescere. E invece sono ancora 16 gli istituti della città e dellla provincia in cui l’amianto è presente principalmente sui tetti. E, oltre ai luoghi da proteggere per I più giovani, I conti si complicano quando si cerca di realizzare una stima delle abitazioni private e di altre costruzioni da bonificare: la scadenza resta la stessa, entro 18 mesi andrà rimosso ogni pannello, ma quantificare il numero degli edifici su cui si dovrà interventire è impresa ardua, nonostante chi non segnali all’Als o al comune la sua presenza possa essere sanzionato con una multa che arriva fino a 1.500 euro. Ma nemmeno questo sembra aver fatto accelerare la bonifica, anche se le autodichiarazioni sono aumentate. Entrando nel dettaglio, il centro storico della città dovrebbe essere quello più indenne, mentre le zone con le concentrazioni maggiori sono quelle industriali e alcuni quartieri di edificazione non recente: oltre che i tetti, infatti, possono essere interessati anche I rivestimentidelletubatureinamiantonascostinegliscantinatidivecchicondomìni. E’ dunque più che mai necessario accelerare le opere di bonifica delmilionedimetriquadratidiamianto ancora presentesuitetti dei cittadini bresciani, 18 mesi sembrano tanti ma in realtà la scadenza è già dietro l’angolo. La salute non ammette deroghe.
