Non bastava l’impatto dell’autostrada Brebemi, che sarà inaugurata tra pochi giorni, costruita con un casello a Caravaggio dopo gli espropri di terreni che erano anche di aziende agricole. La cittadina del santuario mariano, in provincia di Bergamo ma all’interno della diocesi di Cremona, resta sempre al centro dell’attenzione, per i flussi turistici e non solo, vista anche la frequenza di traffico della ex statale Rivoltana, anch’essa a lato della meta di tanti fedeli. Ecomostro, ecco come l’Eco di Bergamo ha definito l’albergo che sorge sul lato opposto dell’ex statale, impedendo la visuale del santuario dalla campagna. Il presidente dell’Istituto diocesano per il sostentamento del clero cremonese don Antonio Mascaretti, astenendosi da valutazioni paesaggistiche, sostiene che l’albergo in questione pare più legato all’Expo che al culto di Maria, e che il turismo religioso più da un albergo può essere attratto da un itinerario da Caravaggio a Sotto il Monte, paese di papa Roncalli, per fare un esempio. Caravaggio tuttavia viene circondata da infrastrutture e cantieri: se ne nota uno non concluso nemmeno nei tempi previsti e già scaduti, da quanto si legge sul cartello dei lavori. I quali, naturalmente vien da dire, si svolgono a poche centinaia di metri dal santuario. Il paesaggio varia eccome: chi viaggia in auto lungo la Rivoltana, dal lato bergamasco verso quello milanese, vede in lontananza un campanile fra i tanti della cittadina bergamasca che scompare dietro un’area industriale. Come un dito puntato verso l’alto, la torre campanaria appare e sparisce a intermittenza. Anche in quest’area industriale i lavori sono in corso, non manca nemmeno qualche opera incompiuta, per il momento. Caravaggio vuol dire anche economia. Appare sul sito della Regione fra l’altro anche un progetto di ampliamento, nella frazione Masano, di un allevamento di galline ovaiole, che da 70mila aumenterebbero sino a 250mila. Già esistono due capannoni per l’allevamento e uno per il confezionamento e altre finalità. Verrebbero costruiti un nuovo capannone per le galline e un magazzino per le uova, gli uffici e altri servizi. Le valutazioni sull’impatto olfattivo saranno confrontate negli incontri fra azienda agricola, Provincia, Comune e Asl.
