Dieci giorni fa il governo ha emanato un decreto che assegna i poteri a Cantone, ma non c’è ancora traccia, non è stato pubblicato in Gazzetta e non è entrato in vigore. Ad oggi questi poteri non ci sono. Dubbi pesanti quelli espressi dal presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, sul decreto che assegna i poteri al commissario dell’Autorità nazionale anticorruzione, Raffaele Cantone, dopo gli scandali su Expo 2015. Per il Pirellone, appare incomprensibile che un decreto così urgente sia ancora un fantasma ed è molta la preoccupazione anche perché il decreto prevedeva il passaggio alla Regione delle partecipazioni della Provincia nelle società che realizzano infrastrutture per l’Expo. Oggi infatti si è tenuto l’ultimo consiglio provinciale, per cui queste società rimarranno ora nel limbo. Ciò può significare anche qualche problema nella realizzazione delle opere per l’esposizione universale. Intanto, sul fronte giudiziario, il Tribunale del Riesame di Milano ha respinto la richiesta di arresti domiciliari per l’ex senatore del Pdl, Luigi Grillo, in carcere nell’inchiesta sulla “cupola degli appalti di Expo.
