L’assessore provinciale all’ambiente e all’agricoltura della Provincia di Cremona Gianluca Pinotti ha spesso vantato qualità, quantità e sistema degli impianti di biogas. Nessuno però si aspettava che non solo Cremona battesse un primato nazionale di oltre 150 biogas ma concedesse l’autorizzazione paesaggistica anche ad impianti vicini al fiume Adda. E’ accaduto con la proposta dell’azienda agricola Peri di Rivolta D’Adda, accolta dal settore Pianificazione territoriale della Provincia con decreto del dirigente Maurizio Rossi, il quale non ha ritenuto necessario convocare una conferenza dei servizi per un confronto fra azienda, Comune, Provincia ed eventuali associazioni di cittadini. Nessun problema per la stessa Soprintendenza ai Beni architettonici e paesaggistici di Brescia, che ha potere vincolante e ha ricevuto la relazione della commissione paesaggio non ha inviato alcun parere entro l’11 aprile, dando quindi un autorevole via libera. Dunque è sufficiente che i colori non guastino il panorama? Il progetto Peri, in località Colomba, prevede il recupero di azoto/fosforo, mentre i fermentatori avranno un inconfondibile aspetto grigio e gli alberi avranno passaporto verde. Sorgerà una siepe arborea e arbustiva che circonderà l’intera azienda appunto per tutelare l’aspetto visuale, tramite mitigazione diffusa e non puntuale. Giacomo Melini, consigliere comunale d’opposizione a Rivolta D’Adda, sostiene da tempo che il Parco dell’Adda impone non pochi divieti tranne l’attività di biogas. E conclude polemicamente che l’autorizzazione paesaggistica è stata pubblicata oggi dalla Provincia mentre la convocazione del consiglio comunale è arrivata ieri: dopo la centrale idroelettrica ecco un altro biogas: l’amministrazione Calvi è un’azienda di promozione energetica e se avesse una partita Iva per questo sarebbe largamente in attivo.
