Si puniscono le guardie o i ladri?

E’ passato ieri alla camera, con una maggioranza trasversale composta da Lega, Forza Italia e parte del PD, un provvedimento che speriamo non diventi mai legge italiana e che riguarda la responsabilità civile dei giudici, una norma che sembra fatta apposta come vendetta da parte dei politici contro i giudici… che fanno onestamente il loro lavoro.

Scrive Peter Gomez, direttore de IL FATTO QUOTIDIANO, in un suo articolo dell’11 giugno 2014: “Una norma del genere non esiste in nessuna parte d’Europa. Ovunque, tranne che in Spagna, dove la decisione e demandata a un apposito tribunale, la richiesta è indiretta. Ovunque il cittadino vittima di un errore giudiziario si rivolge allo Stato che, in alcuni paesi, ma non tutti, può poi rivalersi sui giudici. Il perché è semplice: chi mai indagherà sui potenti, sui politici, sugli industriali e le aziende che fatturano miliardi, sapendo di rischiare di dover perdere anni, soldi e salute, seguendo decine di cause intentate da uno stuolo di abilissimi e strapagati avvocati? Ma tant’è. Mentre gli indagati del Mose di Venezia rivelano di aver distribuito un miliardo di soldi pubblici tra tangenti e consulenze di favore, i soliti noti, celati dietro il confortevole riparo del voto segreto, spiegano agli italiani che in Italia il problema non sono i ladri di partito, ma le guardie. E non, intendiamoci, quelle oggi accusate di aver infangato la propria divisa o il proprio onore, come gli alti papaveri della Guardia di Finanza o i magistrati delle Acque, arrestati in Laguna. Ma quelle che le hanno scoperte e hanno fatto scattare loro le manette ai polsi.”

Certo sembra una vera follia il solo pensarla una norma del genere! Poveri noi italiani (o almeno noi che apparteniamo al 90% dei cittadini che si contendono il 20% della ricchezza nazionale, mentre il 10% ne detiene l’80%!), senza uno stato efficiente, senza soldi perché crisi e tasse ci hanno “mangiato” quel poco che avevamo, senza lavoro per i nostri figli e, ora, senza neppure più la speranza in una giustizia equa. No, non è possibile… ci auguriamo che si sia trattato di un “incidente” e che i parlamentari non ladri, non collusi, non disonesti correggano la norma al più presto.