Brescia: due arresti per omicidio

La morte del macellaio Pietro Raccagni, avvenuta dopo 11 giorni di agonia, ha spinto i carabinieri di Brescia a stringere i tempi dell’operazione che ha portato all’arresto di due giovani cittadini albanesi con l’accusa di omicidio preterintenzionale e rapina aggravata. Per altri due complici di origine rumena è scattata la denuncia a piede libero.  Sulle loro tracce i carabinieri del nucleo radiomobile di Brescia, coadiuvato dai militari della compagni di Chiari, vi erano già da tempo. A nulla è valso il tentativo da parte dei malviventi di bruciare una golf nera rubata e utilizzata per compiere la rapina, che è costata la vita a Raccagni, colpito alla testa da una bottigliata e caduto successivamente da due metri d’altezza sulla rampa del garage. I quattro fanno parte di una banda  operante nell’ovest bresciano e nella bergamasca, che conta sicuramente altri elementi e le indagini non si fermano certo qui. Uno dei due giovani è stato catturato a Iesolo, dove si era trasferito da un paio di giorni per mettere a segno altri colpi. Diverso il materiale ritrovato dai militari e non appartenente solamente ai Raccagni, ma frutto di altri innumerevoli colpi messi a segno durante le scorribande notturne compiute da un gruppo che agiva senza obiettivi precisi, ma che era però pronto a tutto.