La motosega: ecco la protagonista delle politiche ambientali del Pirellone. La Regione Lombardia ha indicato la via maestra: sostituire i boschi con i capannoni e viaggiare con mezzi motorizzati, come una balzellante e divertente motocicletta, su sentieri e mulattiere. Quel che resta dell’ambiente, il luogo dove vorremmo possibilmente respirare aria un po’ più pulita, diventa una sorta di luna park: entri, paghi e tagli alberi. In provincia di Cremona, secondo il settore ambiente della Provincia come della Regione, si possono tagliare alberi e costruire centrali elettriche persino nelle riserve naturali, quindi perché non disboscare un po’ di più, soprattutto per ampliare capannoni e sbarazzarsi del solito verde che non rende nulla? Così in provincia di Cremona la protesta dell’associazione Salviamo il Paesaggio non ha tardato, dopo varie disapprovazioni pervenute anche dalle opposizioni. Che la facilitazione dei disboscamenti giunga inopportuna lo dimostra la condizione del Parco dell’Oglio ad Azzanello: dove una volta imperavano alberi frondosi ad alto fusto ora svettano alberelli morti, piantumati da poco e nemmeno cresciuto. Si è creato un parcheggio e poi un’area verde al posto dell’ombra degli alberi. Se abbattere alberi e sostituirli con piante analoghe è così difficile in un parco naturale, figuriamoci dove si possono costruire capannoni. Quella legge 43 di quest’anno sarà il festival delle motoseghe e dei megacapannoni.
Basta che l’area diventi produttiva, grazie al Comune, e arbusti e piante anche di quindici anni saranno tagliati e in cambio di che? Soldi! L’installazione di un cantiere vale la morte di alberi e pianti, e in cambio dei vegetali che producono ossigeno le istituzioni pubbliche incasseranno un po’ di euro. Una deregulation che porterà se possibile jeep o motociclette anche sulle mulattiere, anche sui sentieri che conducono ai pascoli e nei boschi.
D’altra parte quel che accade quotidianamente in provincia di Cremona è chiaro: tagli di alberi non si sa bene se autorizzati, disboscamenti chiamati interventi di manutenzione e centrali idroelettriche nelle riserve naturali con il pretesto della valorizzazione energetica. E noi che aria respireremo?