Brescia.6 colpi di pistola sparati contro il locale Burlesque di Rovato, nel cuore della Franciacorta, nel giugno del 2013. E’ questo l’episodio dal quale cominciano le indagini dei carabinieri della compagnia di Chiari e che porteranno poi al coinvolgimento anche del radiomobile di Brescia nella scoperta di due episodi delittuosi diversi ma in un certo senso collegati. Da un lato c’è un imprenditore bresciano proprietario di 4 locali notturni dove avvengono spogliarelli e anche prestazioni sessuali. Ed è lui stesso a rivolgersi ai carabinieri per denunciare l’atto intimidatorio subito con gli spari al locale del quale si ritiene padrone, ma per il cui utilizzo si trova a dover pagare una cifra mensile ad un soggetto che, a sua volta, non risulta esserne il vero proprietario. Di qui quindi le indagini dei militari che si dipanano su due diverse direttrici: la prima volta a scoprire e smascherare gli estorsori; dall’altra, parallelamente, i carabinieri hanno appurato che la gestione di questi locali implicava un giro di prostituzione che coinvolgeva decine di ragazze provenienti dall’est Europa. L’operazione ha portato così a 9 persone raggiunte dalla misura di custodia cautelare in carcere, mentre per altre due persone sono stati decisi i domiciliari; al sequestri di 3 locali notturni e di diversi conti bancari. Le accuse nei loro confronti vanno dall’estorsione al favoreggiamento della prostituzione. Fra gli arrestati anche due carabinieri coinvolti in maniera diversa nella vicenda: il primo, bresciano, era diventato una sorta di factotum dell’imprenditore, rimasto vittima dell’intimidazione; il secondo, residente a Torre De Picenardi, pur essendo a conoscenza dei fatti, non li aveva denunciati ai suoi superiori.
Brescia. Operazione 13, come i 13 mila euro frutto della rapina avvenuta lo scorso 6 giugno presso la sala Bingo di via Talgiaferri in città, ma anche 13 come numero che ha portato fortuna alla polizia e sfortuna ai rapinatori individuati e arrestati dalla squadra Mobile della Questura di Brescia. Vittima della rapina una dipendente della ditta Cirsagest di Lonato che effettua manutenzione alle slot machine, ma provvede anche al ritiro e consegna degli incassi, utilizzando per il proprio lavoro un furgone con una cassaforte nel vano di carico. Le strane modalità di questo colpo hanno però insospettito gli uomini in divisa blu che hanno sfruttato le immagini delle telecamere di sorveglianza per ricostruire gli accadimenti. E proprio alcune intercettazioni telefoniche all’addetto alla sicurezza, che lamentava il fatto di non esser stato pagato per il suo servizio, hanno portato la polizia sulle tracce degli altri rapinatori. Ulteriore elemento di difficoltà il fatto che, addetto alla sicurezza a parte, gli altri tre malviventi vivevano fuori Brescia.