MALAGNINO – Due ruspe si muovono sopra i rifiuti della discarica di Malagnino stando dietro un camion da trasporto, che tiene il rimorchio alzato. Una scena inconsueta, difficile da comprendere, dal momento che la discarica non è più attiva, non riceve rifiuti e da quel che si sa non dovrebbe farne trasportare altrove. Si vede il camion abbassare il rimorchio e poi allontanarsi. Stando sempre sopra la discarica, mentre le ruspe restano al loro posto, il veicolo pesante scende dalla discarica ed esce, dirigendosi verso l’ex statale Cremona Mantova, imboccando l’unica strada d’uscita dalla discarica, che in queste immagini è inquadrata dal lato di Vescovato. E altri movimenti di camion sono stati segnalati in questi giorni da alcuni residenti. L’idea di LGH gestioni, proprietaria della discarica, di cui il Comune di Cremona possiede circa il 30 per cento delle azioni, era di ampliare la discarica, più o meno raddoppiandola sul territorio di Vescovato. Due agricoltori si sono opposti, con ricorso al Tar, ma la causa amministrativa non è chiusa. Aem ha vinto il primo round e ora si ricorre al Consiglio di Stato. Per motivi finora contestati dall’opposizione, nell’amministrazione precedente, il sindaco Superti ha inserito nel Piano di Governo del Territorio l’ampliamento della discarica. La minoranza, allora rappresentata da Maria Grazia Bonfante, contestava il danno al terreno agricolo di pregio, declassato, e l’assenza di chiare motivazioni per quella scelta. Chi mai ha autorizzato l’ampliamento del deposito di rifiuti che da circa sei anni resta un mistero? L’impianto per rifiuti solidi urbani e speciali assimilabili a quelli urbani è entrata in funzione dal ‘95. All’inizio la capacità era di 600mil metri cubi, poi elevata a 850mila. Grazie a un decreto legislativo del governo Berlusconi, nel gennaio 2006, l’ampliamento è arrivato a un milione 20mila metri cubi di rifiuti, classificati come non pericolosi dal 2003. La fine del trasporto di immondizia all’impianto di Malagnino è stato programmato sin dal 2011, con un avvio della procedura definitiva di chiusura. Tre anni dopo, però, restano ancora alcune domande aperte.
Aem spiega che sono arrivate le autorizzazioni per la chiusura della discarica e che è in corso la copertura dell’impianto.