Brescia. Da Nord a Sud, da Est a Ovest, a Brescia non c’è quartiere che non sia toccato da un cantiere stradale. L’estate si sa è la stagione ideale per programmare gli interventi sulla sede stradale sia per le condizioni climatiche, sia per evitare al massimo i disagi ad un popolazione cittadina che comunque in questo periodo diminuisce. Ma quest’anno non è stato così e alcuni cantieri si sono prolungati, causa il luglio più piovoso degli ultimi 25 anni. Agosto sembra essere meteorologicamente parlando un po’ meglio e allora sotto con i cantieri. Riasfaltatura della strade in alcuni casi, come in tangenziale ovest dove, per tutta questa settimana si sono verificate code fra gli svincoli di via Milano e di via Orzinuovi. Lavori che verranno terminati in serata. Altra situazione eccezionale è la chiusura di un senso di marcia, quello verso Nord, di via Dalmazia, dove sono arrivati i lavori della Tav. In questo caso verrà rinforzata la massicciata e verranno costruite le spalle per permettere di appoggiarvi un ponte ferroviario accanto a quello preesistente. “Lavori inevitabili anche se stiamo valutando se cambiare senso di marcia in entrata con l’apertura delle scuole” spiega l’assessore ai lavori pubblici Valter Muchetti, da noi raggiunto telefonicamente. Lavori che dureranno fino a marzo del 2015. “La maggior parte dei cantieri, invece, verrà risolta entro fine mese, in modo da permettere un rientro agevole ai bresciani a settembre” assicura Muchetti. Per ora però chiusure di strade e le deviazioni si sprecano. Il capitolo più difficile e rognoso è quello relativo alle rete del teleriscaldamento. Da qualche anno a questa parte ogni estate aprono i cantieri in tutte le zone della città per sistemare i sottoservizi di a2a. Sui cantieri campeggiano i cartelli che, scusandosi, spiegano al cittadino che si tratta di migliorie necessarie anche a rendere più pulita, la città attraverso il miglioramento del teleriscaldamento. Per quest ‘anno è prevista la sostituzione di 3600 metri di tubi. Ma la polemica non manca. Ad alimentarla è Marino Ruzzenenti, storico ambientalista, che contesta da tempo il sistema del teleriscaldamento e la sua alimentazione con la combustione dei rifiuti nell’inceneritore. Anche lui raggiunto telefonicamente dal suo luogo di villeggiatura, Ruzzenenti fa notare come il sistema dei tubi di acqua calda sotto alla città stia dimostrando tutti i propri limiti. A finire nell’occhio del ciclone la necessità della manutenzione che sta avvenendo in questi casi, dove i lavori non riguardano nuovi allacciamenti, ma la sostituzione dei tubi ormai vecchi di 40 anni. Insomma nemmeno il grande caldo che ha appena avvolto la città sembra in grado di smorzare le polemiche, mentre i cantieri non si fermano mai.