Diventato Legge ai primi di agosto, il decreto svuotacarceri, ha permesso di eliminare il sovraffollamento di Canton Mombello, il carcere di Brescia, considerato uno dei peggiori d’Italia per le condizioni in cui vivono i detenuti. La boccata d’ossigeno è stata accolta con favore dalla direzione della casa di reclusione che ha visto quasi dimezzare la popolazione carceraria. Oggi sono presenti 292 detenuti, contro i 560 del 2013. Restano però i gravi limiti della struttura bresciana. Lo “svuotacarceri” ha anche dato via libera alle misure di risarcimenti economici e sconto della pena per i detenuti costretti, o che lo sono stati, a vivere in cella in condizioni disumane. Se la pena è ancora da espiare è previsto un abbuono di un giorno ogni dieci passati in celle sovraffollate. A chi è già fuori andranno invece 8 euro per ogni giornata in cui si è subito la reclusione in condizioni disumane. La richiesta, in questo caso, va fatta entro 6 mesi dalla fine della detenzione. Da qui al 2016 per i risarcimenti saranno disponibili 20,3 milioni di euro. Tutto ciò in risposta alla sentenza «Torreggiani» della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo che ha condannato l’Italia per la situazione delle carceri. Al Tribunale di Sorveglianza di Brescia, quasi 300 reclusi tra Verziano e Canton Mombello, hanno presentato richiesta. A Brescia c’è molta fiducia nella giustizia riparativa. Ne è un esempio l’utilizzo di 11 detenuti tra Verziano e Canton Mombello che hanno portato avanti interventi di pubblica utilità per ripagare la collettività del danno arrecato.