Con ogni probabilità un regolamento di conti, forse legato ad una questione di droga. I due protagonisti di questa tragica vicenda non hanno infatti nemmeno cominciato a discutere ma sono passati immediatamente alle vie di fatto, segno inequivocabile che lo scontro era stato premeditato da entrambi. Ad avere la peggio Mohamed Hameni, un 27enne tunisino, attualmente in stato di clandestinità e già noto alle forze dell’ordine per diversi precedenti inerenti a reati di droga e contro il patrimonio. L’omicida Jamel Ati, di 37 anni, anche lui clandestino, non era invece conosciuto alle forze dell’ordine. I carabinieri della compagnia di Chiari hanno impegnato meno di un’ora per risolvere quindi il caso e portatore in caserma l’omicida, trovato dai militari mentre vagava, ancora confuso per quanto accaduto, per le vie della cittadina bassaiola, con i vestiti sporchi di sangue ancora indosso. L’uomo si era invece già liberato dell’arma del delitto, un grosso coltello da cucina con una lama lunga 22 centimetri e larga 3. I carabinieri stanno ancora cercando di fare luce sul reale movente del delitto, anche se non possono contare sulla confessione dell’omicida.