Cremona, crisi: gli immigrati i primi a pagare

L’emergenza sbarchi nel mediterraneo, il continuo arrivo di immigrati anche a Crmeona, sull’onda della difficile congiuntura economica sta alimentando ancora una volta la caccia allo straniero, visto come il nemico parassita pronto a  toglierci di bocca il pane e la casa. A dirla tutta però, oltre a contribuire in modo fondamentale al sostegno della nostra economia, sono proprio i lavoratori stranieri già inseriti nella comunità cremonese a pagare più di tutti la crisi: venendo a mancare l’occupazione, infatti, a causa della legge Bossi Fini oggi più che mai inadeguata e comunque ancora in vigore, si trovano a perdere anche i documenti. E dopo anni di vita e lavoro a Cremona, dopo aver mandato i figi a scuola o essersi inseriti in un contesto sociale e culturale si trovano davanti alla prospettiva di fare  armi e bagagli e tornare al proprio paese. Quello che in molti già stanno facendo. Uno scoglio che ulteriormente sta creando problemi ai cittadini immigrati è l’arbitrarietà nell’interpretazione della legge che regola il rilascio dei permessi, per cui a parità di situazione, può capitare che una persona veda la sua richiesta di rinnovo accettata e un’altra no. In una città come Cremona poi penalizzata è anche  un’altra categoria di stranieri: i giovani che da tutto il mondo vengono a studiare liuteria a Cremona e che, finiti i corsi, senza un lavoro, dovrebbero lasciare il Paese.