La città di Cremona non è una cassaforte dalla quale l’Expo di Milano 2015 può prelevare a piacimento i gioielli più incantevoli. Il sindaco di Cremona Gianluca Galimberti, con il no al prestito del San Francesco in meditazione dipinto dal Caravaggio e dell’Ortolano di Arcimboldo, tenta di modificare i rapporti fra la metropoli e Cremona, evitando la sudditanza. Un atteggiamento che trova consensi ma anche qualche critica, dato che sui social network l’argomento è attentamente discusso. Infatti il primo cittadino afferma il proprio rifiuto con la controproposta di inserire Cremona in un circuito di valorizzazione di varie realtà locali attorno all’Expo milanese. A fine settembre, durante la Settimana della Cultura, l’amministrazione cittadina farà sapere come intende dar lustro ai due capolavori che si trovano nel museo civico cittadino. Arcimboldo poi sarà al centro di un piano di promozione ancora top secret. Ma il sindaco Galimberti sta scegliendo proprio la via migliore? Davide Persico, sindaco di San Daniele Po, ricorda come il museo archeologico del suo paese, che ha notorietà internazionale, ha tratto benefici dal prestito del reperto di Neanderthal al museo di Novara, mentre i collegamenti tra Milano e Cremona sono penalizzanti: chi mai verrà, in queste condizioni? Il tema poi della pittura è marginale rispetto all’Expo, dedicato all’agroalimentare. Ma il problema è proprio questo, secondo la consigliere comunale del Pd Francesca Pontiggia: dei temi veri dell’agroalimentare, come l’Ogm, quando mai di discute? Coldiretti è contro, Confragricoltura è a favore. Riuscirà il sindaco a realizzare il suo programma di apertura internazionale di Cremona se le vie di comunicazione da e verso Milano sono così lente?