Una storia dai contorni che devono essere ancora definiti. Un momento di festa del paese che ha rischiato di trasformarsi in una tragedia per una famiglia di Roccafranca, paese di 3500 anime, nella bassa bresciana occidentale. Sabato sera nel piccolo centro si teneva la festa del Quarantì, un’occasione per chiudere l’estate. Invece Sara Tamanzi, moglie di Antonio, ha vissuto il peggiore degli incubi che un genitore possa immaginare. Si è fortunatamente trattato di un attimo, di qualche secondo appena: la reazione fulminea della giovane mamma è stata fondamentale. Poi la richiesta d’aiuto al marito, che si trovava poco distante che ci ha messo qualche minuto a fermarle. In quei concitati momenti, sembra quindi che le due donne di nazionalità marocchina di 50 e di 33 anni, abbiano cominciato parzialmente ad ammettere qualche responsabilità in merito a quanto accaduto davanti ai carabinieri. Una delle due donne risiede in paese, la seconda invece proveniva da Vicenza, non si conosce il motivo della sua presenza a Roccafranca. Le due sono state condotte in caserma e sottratte al linciaggio da parte dei tanti presenti alla festa. Proprio nel pomeriggio di oggi si è tenuto il processo per direttissima delle due donne che da sabato notte sono detenute nel carcere di Verziano.