Cremona. Passa da corruzione a “concussione per induzione” l’accusa a carico dell’ex governatore lombardo e senatore del Ncd, Roberto Formigoni, nel procedimento con al centro la discarica di Cappella Cantone (Cremona). Procedimento che, tra l’altro, potrebbe finire per competenza territoriale al Tribunale di Bergamo. La Procura di Milano stamani nel corso dell’udienza preliminare ha riformulato il capo di imputazione contestato al ‘Celeste’, così come aveva ordinato il gup Vincenzo Tutinelli. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, oltre un milione di euro sarebbero stati versati dall’imprenditore Pierluca Locatelli – interessato alla realizzazione della discarica e, quindi, alle delibere di Giunta per avere il via libera – ai vertici bergamaschi della Compagnia delle Opere su input di Formigoni. Secondo il nuovo capo di imputazione Formigoni avrebbe concusso l’imprenditore Locatelli (dunque, ‘vittima’ del reato e non più corruttore). Locatelli, infatti, assieme ad altri due imprenditori (Antonio e Giovanni Testa), avrebbe promesso “il pagamento” di una somma di denaro per ottenere i “favori” di ‘sponsorizzazione’ della sua impresa da parte dei pubblici ufficiali Formigoni e Marcello Raimondi, ex assessore regionale all’Ambiente. Il tutto per avere l’autorizzazione integrata ambientale per l’ok alla discarica, attraverso “plurime dazioni” che sarebbero andate a Rossano Breno e Luigi Brambilla, ex vertici della Cdo di Bergamo, anche loro accusati di concussione. Il reato, secondo il nuovo capo di imputazione depositato oggi dai pm, sarebbe stato commesso non più tra Milano e Bergamo, ma tra “Bergamo e Calcinate (Bergamo)”, tra il 2002 e il 2011. Dunque, i pm chiederanno al gup l’invio degli atti a Bergamo. Il gup potrebbe decidere nell’udienza fissata per il 29 settembre.