BRESCIA – E’ sempre in primo piano, a Brescia, la questione Caffaro legata alla bonifica, ossia come liberare i 5 milioni di metri cubi di terreno da Pcb e diossine: le istituzioni sembrano non trovare soluzioni, ed effettivamente è impossibile spostare tutto quel terreno inquinato in discarica. La risposta potrebbe arrivare dalla tecnoclogia americana applicata in Vietnam. Non solo: si potrebbe fare dell’ex fabbrica un museo dei disastri ambientali. Queste proposte sono state avanzate da Marino Ruzzenenti, storico e ambientalista bresciano, che da anni si sta dedicando allo studio del caso Caffaro.