RIVOLTA D’ADDA (Cr) – Preoccupa a Rivolta D’Adda l’ipotesi di chiusura del presidio ospedaliero, considerato da un lato la profonda riorganizzazione del servizio sanitario avviata dalla Regione Lombardia e dall’altro i nuovi tagli dello Stato al finanziamento delle Regioni. Per questo il consigliere d’opposizione Giacomo Melini ha chiesto ieri la convocazione dei capigruppo del consiglio comunale per stabilire una strategia comune visto il flusso di notizie che ventilano la chiusura del presidio ospedaliero locale, un punto di riferimento per il territorio dell’Alto cremasco, nella zona che confina con le province di Milano e di Bergamo. Giacomo Melini chiede al sindaco di invitare in consiglio comunale il direttore generale dell’ospedale di Crema e Rivolta D’Adda Luigi Ablondi, e di incontrare i rappresentanti sindacali dei lavori del presidio sanitario locale. Occorre una mobilitazione sociale e politica, Rivolta e il territorio circostante non possono subire una perdita così grave: di qui l’appello ai sindaci dei Comuni vicini, ai parlamentari, ai consiglieri provinciali e al nuovo presidente dell’amministrazione provinciale Carlo Vezzini. Le recenti rassicurazioni di Carlo Malvezzi, consigliere regionale per il Nuovo centrodestra, non hanno funzionato, nemmeno con quel comunicato di ieri, che ha assicurato che non ci sono rischi per il Santa Marta. Malvezzi, eletto a Cremona, sottolinea che il presidente della Regione Roberto Maroni è fiducioso che la manovra del governo Renzi cambi favorevolmente. Vanno adottati per Malvezzi i costi standard nella ripartizione dei fondi alle Regioni. I gruppi politici regionali sarebbero già tutti d’accordo. Giacomo Melini chiede comunque rassicurazioni: la chiusura dei piccoli ospedali è una delle vie spesso applicate da ministero e Regioni per risparmiare costi, incontrando spesso dure opposizioni.
Paolo Zignani