Bergamo. Il ritrovamento del dna di Massimo Bossetti sul corpo di Yara è sufficiente a tenerlo in carcere, mentre rimane a suo carico il pericolo a causa di un “evidentissima carenza di autocontrollo”. Queste le motivazioni dell’ordinanza con cui i giudici del Riesame di Brescia negano la scarcerazione al muratore di Mapello, in isolamento dal 16 giugno scorso per l’omicidio di Yara Gambirasio. “Il collegamento diretto tra il prevenuto e la vittima istituito dai ritrovamenti di cospicuo materiale biologico dell’ uomo sul cadavere della ragazzina – scrivono i giudici – è sufficiente a profilare un coinvolgimento di Bossetti nell’ omicidio, a prescindere dalla dinamica delle vicende che conducevano al decesso e al movente.
