Taglio dell’Adda, frena la corsa di Edison

Cremona. Il progetto di Edison, preoccupa, fa paura, riesce a unire nelle critiche due province, Cremona e Lodi, ma anche l’Aipo che teme inondazioni, il Consorzio Navigare l’Adda che perderebbe i suoi attracchi e i Comuni di Bertonico, Ripalta Arpina, Montodine, Gombito, che temono danni in serie. Tagliare l’Adda per costruire una centrale fatta di tre turbine non piace, come anche non è gradita l’idea di creare fra Bertonico e Ripalta Arpina e una serie di barriere per ridurre il flusso del minimo al minimo, un rigagnolo, che accoglierebbe però gli stessi scarichi inquinanti di oggi.

Gombito, per primo, vive anche di mobilità lenta, turismo sostenibile: ridurre l’Adda alle dimensioni di una roggia sarebbe fatale il piccolo Comune. Per questo, superate le divisioni elettorali, il sindaco Massimo Bergamaschi ha proseguito sulla linea del predecessore Bianca Baruelli, con un no chiaro e motivato alla centrale idroelettrica. Edison aveva cercato di scavalcare gli enti locali, presentando l’anno scorso il suo progetto al ministero dell’ambiente per ottenere una Valutazione d’impatto ambientale nazionale.

L’obiettivo di Edison è produrre energia idroelettica, rinnovabile, con una potenza massima di 5.824 kw per sfruttare un salto idraulico di 3 metri e 96 centimetri. Lo Stato premia queste iniziative con contributi sostanziosi, ma in calo, quindi Edison potrebbe non ingaggiare una battaglia all’ultima goccia d’acqua.

Il dirigente Maurizio Rossi, la cui relazione è stata approvata dalla giunta provinciale di Cremona, oppone ragioni tecniche. Il mantenimento dello stato ecologico e chimico subirebbe un danno dal progetto, che inoltre non garantirebbe la priorità della derivazione irrigua. Va aggiunto il pericolo di un aumento del trasporto di rami e tronchi nel fiume, in proporzione alla riduzione del flusso, con grande pericolo per le opere che si trovano sulle sponde. Scattano nuovi controlli: monitoraggio della falda per un anno, analisi dei sedimenti e delle dinamiche dell’alveo, nuovo studio geologico che tenga conto che il Comune di Gombito si trova in zona sismica 3. Il progetto è considerato infine tanto lacunoso che non consente nemmeno un preciso e dettagliato sguardo analitico sull’opera. Così Edison dovrà presentare nuova documentazione.

 

 

 

Paolo Zignani