Cremona, ciclabile: dopo 40 anni partono i lavori?

La ciclabile Cremona Cavatigozzi rimane ancora un enigma, che anzi si complica e assume un significato sempre più strategico col passare dei decenni. Infatti l’opera è attesa da quarant’anni. La domanda di fondo è se il Comune di Cremona vuole investire sulla sua frazione Cavatigozzi, per metà industriale e per metà residenziale. Se il Comune investe, la qualità della vita migliora, se no il paese agricolo di un tempo, circondato da aziende inquinanti di prima classe e ad alto rischio di incidente rilevante, rischia di spopolarsi di fronte all’espansione delle industrie. Già il paese presenta diversi cartelli vendesi: chi può se ne va, come anche accade nel comune di Spinadesco. Non per nulla alla presentazione della ciclabile, in Comune, erano presenti alcuni agenti immobiliari, perché la nuova opera darebbe più valore a Cavatigozzi e anche a Spinadesco. Il cartello dei lavori della ciclabile è stato collocato pochi giorni fa, dopo che il percorso riservato alle due ruote è stato inserito nel piano delle opere pubbliche. Bocciato il progetto della giunta Perri, che aveva iniziato i lavori con un ampio disboscamento a lato di via Milano, la nuova amministrazione riparte da capo. Stop alla ciclabile targata Fasani perché definita insicura, con prescrizione di un doppio guard-rail da parte della commissione Paesaggio, e si riparte con uno stanziamento di 500mila euro in più per realizzare una pista sicura, considerati i due incidenti mortali – ed erano viaggiatori a due ruote – che hanno segnato via Milano negli ultimi anni. La giunta Perri ha suddiviso la ciclabile in tre lotti legati a tre concessioni edilizie diverse. Per il secondo lotto, il privato non ha ancora ritirato il permesso di costruire. L’ex assessore Federico Fasani, di Forza Italia, critica l’aumento di spesa e l’allungarsi dei tempi; l’assessore Alessia Manfredini ribatte che i tempi sono gli stessi, con una conclusione l’anno prossimo mentre la sicurezza è necessaria per quanto il doppio guard-rail costi di più. Intanto i residenti restano incerti: la crisi economica induce non pochi a muoversi da tempo in bici o motorino e non con la costosa automobile, esponendosi a rischi per il passaggio dei Tir. Il Comune stanzia 800mila, come già deciso dall’amministrazione precedente di centrodestra, e ora 500mila in più come voluto dal centrosinistra. Ma la ciclabile resta per ora sulla carta.

Paolo Zignani