Rivolta D’Adda – Riaffiorano dal passato, e dal terreno, i rifiuti della ex discarica in località Zita, mai del tutto sepolti, pronti a tornare come incubi. A segnalarlo è il capogruppo di Rivolta delle Idee Giacomo Melini, che mette il dito in una piaga ancora aperta, con cui prima o poi i rivoltani dovranno fare definitivamente i conti. La discarica è stata realizzata negli anni Settanta in area golenale, quindi il terreno in cui si trova viene bagnato dall’acqua dell’Adda. Quando la corrente è forte, vengono sradicate delle piante e proprio sotto le radici sono stati trovati rifiuti di vario genere. Non è ben chiaro chi abbia autorizzato la gestione dei rifiuti. Certo risulta che l’ex assessore provinciale Fiorella Lazzari ha parlato di rifiuti ormai mineralizzati: non si sa bene ancora su quale documento si sia fondata. In realtà l’immondizia riemerge e non è affatto mineralizzata, come ha constatato chi conosce la zona. Giacomo Melini fa notare che la bonifica non è mai stata eseguita, anche se la discarica è stata chiusa negli anni Novanta. La cause indicate dal consigliere comunale Rivolta delle Idee sono il nulla osta non concesso dall’amministrazione provinciale al Comune nel dicembre 1993: per questo il municipio non ha ricevuto un miliardo e 450 milioni di lire messi già a disposizione della Regione, un importo di grande valore. Poi con il passare degli anni il lavoro di madre natura ha iniziato a curare le ferite subite: e così sull’area della discarica Amnu, i cui rifiuti provenivano perlopiù dal Milanese, sono cresciuti fiori ed arbusti, anche rari. A sorpresa, il 23 luglio del 1992 il proprietario dell’area Gerolamo Borgazzi e l’usufruttuario Antonio Borgazzi avevano scritto al Comune, dichiarando di voler cedere il diritto di superficie dell’area per un periodo da concordare, a partire dall’inizio della bonifica. I signori Borgazzi nemmeno chiedevano soldi in cambio. Ancora prima, nel luglio del 1989, era stato dato al Comune, all’amministrazione provinciale e al Parco Adda Sud, uno studio sulla situazione ambientale, in cui veniva documentato un quadro di degrado, con la presenza di rifiuti non completamente mineralizzati e quindi di liquidi inquinanti che venivano emessi dalla ex discarica. Poi tutto è stato dimenticato. Solo le alluvioni del 1970 del 2002, che hanno colpito Rivolta D’Adda, hanno fatto riemergere i rifiuti. E in agosto le piogge hanno ripresentato il pericolo.
Paolo Zignani