Ormai divenuta bipartisan la richiesta di azioni che confermino il percorso verso lo spegnimento dell’inceneritore, il Consiglio comunale di Cremona ha discusso due ordini del giorno per ostacolare i possibile effetti dell’art. 35 dello Sblocca Italia: quelli cioè di garantire la sopravvivenza dell’impianto cremonese destinandolo ad incenerire rifiuti extraregionali. Bocciata la mozione presentata da Ncd e Fi, che chiedeva di “adottare qualunque provvedimento mirato a vietare l’ingresso, lo stoccaggio, il conferimento, il trattamento o lo smaltimento di rifiuti proveniente da fuori Regione” e di mobilitare la regione a dialogare col governo per la cancellazione dell’articolo. A passare la votazione del Consiglio è statinvece l’ordine del giorno presentato da Sinistra per Cremona, con Pd e fare Nuova la Città a sostegno di azioni immediatamente utili allo scopo di staccare a spina all’inceneritore rispettando i tempi indicati dalla volontà politica di questa giunta. Innanzi tutto imprimendo una chiara linea d’azione ad Lgh. Le prospettive intorno alla questione non fanno dormire sonni tranquilli, sia per il contestato articolo dello Sblocca Italia che minaccia di togliere dalle mani dell’amministrazione locale il controllo delle scelte in materia di gestione dei rifiuti, sia per la possibile fusione tra Lgh e A2a. Susanna Grillo