Cremona. L’amministrazione provinciale, grazie alla riforma Del Rio, nasce a nuova vita e supera lo stesso Cupido, riuscendo a unire sindaci di esperienza, storia e orientamento politico apparentemente contrapposto in gruppi di lavoro dove ciascuno dei dodici sindaci consiglieri trova la sua delega. Tre gruppi su cinque hanno un presidente di centrodestra, mentre il presidente della Provincia è del Pd. In particolare Gianni Rossoni, già assessore regionale al lavoro e sindaco di Offanengo privo di opposizione in consiglio comunale, spicca per la seconda giovinezza trovata in amministrazione provinciale, che gli permette di partecipare a quattro gruppi diversi e di presiedere il gruppo di lavoro intitolato Valorizzazione dell’ambiente, con Alberto Sisti di Castelvisconti e lo stesso presidente Carlo Vezzini di Sesto ed Uniti. Sisti, al tempo dei referendum sull’acqua pubblica e le battaglie conseguenti, è stato considerato un saliniano di ferro dalle associazioni ambientaliste. Vezzini è un sindaco lavoratore impegnato in numerose conferenze di servizi per la vicinanza con l’area industriale di Cremona. Rossoni ha più tempo libero e lo dedica al nuovo ente formato Del Rio. All’edilizia scolastica ritroviamo Rossoni con due Pd, Virgilio di Cremona e Vezzini: eppure la scuola cremasca di Comunione e liberazione, già finanziata dalla Regione e poi fallita, ha complicato a lungo i rapporti fra Provincia e Comune di Crema. E ora servono soldi per le scuole cremasche. Altro recordman è Paolo Abruzzi di Sospiro, che presiede i gruppi Territorio e Statuto e lavora per Enel ed Enea su progetti per le energie rinnovabili e l’impatto ambientale. Il gruppo Territorio, di grande rilievo, è in mano al centrodestra, che partecipa con Calvi di Rivolta D’Adda, Federico Fasani ex assessore di Perri a Cremona e il renziano Vairani di Soresina. Gianni Rossoni ha anche un ruolo di rilievo nell’assemblea dei sindaci dell’Asl di Cremona, poiché come altri quattro colleghi rappresenta la propria zona. I cittadini non hanno votato il nuovo consiglio provinciale, ma i politici sì, riprendendosi ruoli persi alle elezioni comunali: il risultato è che stanno partendo le proteste di gruppi civici e ambientalisti, poiché le sconfitte politiche di Massimiliano Salini si starebbero tramutando in accordi fra Pd e centrodestra. E all’orizzonte ci sono decisioni di grande impatto per l’ambiente e il territorio.
Paolo Zignani