Milano: la “Cupola di Expo” patteggia le pene

E’ stata fissata per il 27 novembre l’udienza, davanti al gup di Milano Ambrogio Moccia, per discutere le richieste di patteggiamento, concordate con la Procura, dell’ex funzionario Pci Primo Greganti, dell’ex parlamentare Dc Gianstefano Frigerio, dell’ex senatore di FI Luigi Grillo e di altre tre persone arrestate nel maggio scorso nell’inchiesta con al centro la cosiddetta “cupola degli appalti” che avrebbe pilotato gare dell’Expo e della ‘Città della Salute’ in cambio di tangenti. Frigerio ha chiesto di patteggiare 3 anni e 4 mesi, Greganti 3 anni di reclusione e 10 mila euro di risarcimento e Grillo 2 anni e 8 mesi e un risarcimento di 50 mila euro. L’imprenditore Enrico Maltauro, invece, ha presentato una proposta per patteggiare 2 anni e 10 mesi, mentre l’ex esponente ligure dell’Udc-Ncd Sergio Cattozzo 3anni e 2 mesi di reclusione e l’ex manager di Expo Angelo Paris 2 anni, 6 mesi e 20 giorni e un risarcimento alla stessa Expo 2015 spa di 100 mila euro, dei quali 70 mila già versati. Il gup dovrà decidere se ratificare o meno i patteggiamenti. Andrà a processo, infine, uno solo degli arrestati, l’ex dg di Ilspa Antonio Rognoni. Per lui il dibattimento si aprirà il prossimo 2 dicembre davanti al Tribunale. Intanto, sul fronte organizzativo, i lavori per la realizzazione di Palazzo Italia sono stati al centro di una riunione tra il commissario unico di Expo 2015, Giuseppe Sala, e il presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione, Raffaele Cantone. Ci sono una serie di problemi che riguardano i tempi di realizzazione tanto che si è discusso di come fare delle semplificazioni sugli appalti in modo da rispettare i tempi. L’idea emersa è quella di fare una sorta di meccanismo di variante su cui chiedere all’Avvocatura dello Stato un parere come fatto per la piastra. Una cosa è comunque certa: gli extra costi relativi all’appalto di Palazzo Italia ci saranno e saranno rilevanti.