Brescia Nonostante le condizioni di oggettivo svantaggio da cui parte, l’Italia ha davanti a sé la possibilità di rialzare la testa. È un messaggio di speranza quello che il Presidente del Consiglio Matteo Renzi ha riservato agli industriali bresciani nell’assemblea dell’Associazione tenutasi questa mattina alla Palazzoli di Brescia. “L’Italia avrà la possibilità di diventare locomotiva d’Europa, ma tutti sono tenuti in primis a fare la loro parte”. Ed è con questo linguaggio che Renzi ha spiegato le riforme della costituzione e della legge elettorale come passo propedeutico per aiutare poi anche il lavoro a ripartire. E poi la riforma del Job Acts che deve andare avanti, perché è grazie a questo strumento che il lavoratore disoccupato può ripartire. Un’osservazione che sfocia poi nell’accusa verso chi si oppone a queste riforme.Una visita blindata quella del premier, mentre fuori dalla Palazzoli gli antagonisti e la polizia si scontravano, l’incontro con la Fiom, presente fuori dai cancelli della fabbrica è saltato. L’unico a riuscire a parlare con Renzi il segretario provinciale della Cisl Torri, che ha consegnato al premier una lettera. Dopo la Palazzoli anche una toccata in fuga all’Italcementi di Rezzato e alle Officine Meccaniche Rezzatesi, di proprietà del presidente degli industriali bresciani Marco Bonometti. Un fugace incontro con alcuni lavoratori, una foto in bella posa e poi via verso l’aeroporto di Montichiari, senza rilasciare alcuna dichiarazione alla stampa.
Fabrizio Vertua