Cremona. L‘ndrangheta, che ha già alcune sue basi in Emilia Romagna, si sta espandendo verso Cremona. Questo è quanto emerge dall’ultimo dossier dell’Osservatorio sulla criminalità organizzata dell’Università di Milano realizzato su richiesta della Commissione parlamentare antimafia. L’analisi, fondata in gran parte su documenti ufficiali, giudiziari o provenienti da fonti investigative, considera il quadro degli ultimi cinque anni. Per Cremona si parla di una propensione all’espansione della ‘ndrangheta cutrese che risulta attiva principalmente negli ambiti del narcotraffico, del riciclaggio e nelle infiltrazione nel tessuto economico. Le province di Mantova e Cremona, infatti confinano con le province emiliane a maggiore presenza mafiosa i cui clan tendono a divenire proiezione in terra lombarda. Le tracce della presenza della mafia siciliana riguardano in particolare il Cremasco e più in generale la porzione nord della provincia cremonese. Nel territorio risultano presenti da tempo i Bruzzise di Seminara e i Grande Aracri di Cutro (famiglia della ’ndrangheta in espansione) e si segnalano alcune attività della cosca dei Di Grillo-Mancuso, oltre che di un gruppo criminale operante in contatto con alcuni clan di camorra. Si sono registrati sette beni immobiliari confiscati: tre a San Martino del Lago, due a Spino d’Adda e due a Trescore Cremasco.
Isabella Caccialanza