Nel Bresciano rinviato un altro sfratto

Brescia. Rinviato al 9 luglio. L’ennesimo sfratto, nel Bresciano, è stato posticipato grazie all’intervento, questa mattina all’alba, dell’Associazione Diritti per tutti che, con una mobilitazione  a cui hanno preso parte decine di persone, ha ottenuto il rinvio a San Paolo. In questo caso si tratta di una famiglia di immigrati, come quello fatto rimandare a Lonato al prossimo 24 giugno, in cui a rischiare di finire in mezzo a una strada è sempre un immigrato con a carico tre figli e la moglie. L’uomo è conosciuto in paese, dove ha lavorato come manovale nei cantieri fino a quando, per colpa della crisi, ha perso il lavoro. Questi sono solamente gli ultimi di esempi di una situazione che, di anno in anno, si aggrava in modo allarmante: nel 2014, infatti, gli sfratti in città sono stati quasi 800 e più di 2mila in tutta la provincia. Nella maggior parte dei casi si tratta di morosità incolpevole, con famiglie, genitori che restano senza lavoro e con figli da mantenere. Rispetto al 2013 l’aumento è stato del 10% e, se il rapporto viene fatto invece al 2004, emerge che le cifre sono praticamente raddoppiate. Eppure, sembrano esserci buone notizie, perché sarebbero in arrivo nuovi fondi a sostegno degli inquilini in grave difficoltà: le risorse sono quelle stanziate dallo Stato e versate al Comune di Brescia tramite il Pirellone: si tratta di 500mila euro che saranno utilizzati per sanare le situazioni di persone sotto sfratto perché non riescono a pagare l’affitto. Il secondo intervento riguarda invece uno stanziamento di 480mila euro dalla Regione e 20 mila dal Comune per la riqualificazione di case sfitte.  In attesa di interventi concreti, proprio la scorsa settimana un 25enne bresciano, senza lavoro insieme al fratello rimasto invalido in fabbrica, rischia lo sfratto in giugno e, in una lettera inviata al Presidente Mattarella, si è “dimesso da italiano”.