Brescia: discariche rimandate a settembre

Brescia. Cava Castella e Bosco Stella… la storia infinita. Anni di lotte che sembrano non finire mai. Per la seconda discarica si parla di una richiesta di autorizzazione presentata da a2a che risale addirittura al 2006. Anche davanti all’avviso di diniego da parte di Regione Lombardia e di pareri contrari non solo da parte delle amministrazioni comunali coinvolte, ma anche di Asl e di Arpa, i due progetti con relative domande sono state ripresentate nuovamente e discusse martedì in conferenza dei servizi a Milano. Nel progetto di Cava Castella, quasi 2 milioni di metri cubi di rifiuti, Garda uno ha presentato una relazione epidemiologica realizzata tenendo conto degli abitanti dei comuni di Rezzato e Castenedolo ma non della zona di Buffalora, frazione della città che è decisamente più vicina alla discarica dei due centri abitati presi in considerazione. Variazioni praticamente quasi inesistenti sul progetto iniziale, se non 20% della discarica destinato a zona di conferimento terreni da bonificare, pari a 350 mila metri cubi. È su queste ragioni che prosegue l’opposizione del comitato Codisa, che ha compiuto un blitz nella sede della Regione ieri pomeriggio. Il Comune di Brescia, dal canto suo, per bocca dell’Assessore all’ambiente Fondra, oltre a manifestare la delusione per i mancati cambiamenti sostanziali al progetto, critica l’atteggiamento della Regione che concesso 60 giorni per le osservazioni e poi ne prenderà altri 90 per decidere sulla sorte dell’impianto. Comune di Brescia che nel frattempo realizzerà sul suo territorio il Parco delle Cave cercando poi, insieme a Rezzato e Castenedolo di realizzare un parco intercomunale che comprenda anche la vicina Cava Castella. Sull’altro fronte, quello franciacortino, A2A, ha presentato un nuovo progetto di discarica che ha dimezzato da 4 a 2 i milioni di metri cubi di rifiuti previsti. Dopo oltre 3mila giorni di attesa per l’autorizzazione al primo impianto, ora il nuovo iter dovrà essere approvato o bocciato nell’arco di 5 mesi. Regione Lombardia ha concesso ai comitati e alle quattro amministrazioni comunali interessate di Castegnato, Ospitaletto, Cazzago San Martino e Passirano, fino a metà settembre per presentare le proprie osservazioni. Un tempo decisamente esiguo, considerate anche le ferie agostane che incombono, per reperire i fondi per le consulenze tecniche, incaricare delle controdeduzioni i periti e presentare i dossier. Una corsa contro il tempo alla quale comitati e amministratori non si sottrarranno comunque. Dopo un’estate climaticamente infernale, si annuncia un autunno altrettanto caldo!

Fabrizio Vertua