C’è chi si arrende sin dall’inizio, di fronte alla rivoluzione delle abitudini, e porta i rifiuti personalmente nei centri di raccolta, estenuato dai dubbi e dalla paura di una multa. D’un tratto, infatti, si salta dal sacco nero al porta a porta. L’estensione della differenziata, dopo lunghi anni di discussioni, proclami e veti incrociati, raggiunge dal primo ottobre il cuore del centro storico e urta contro abitudini consolidate, in un nugolo di fraintendimenti. I sacchetti non si trovano, non sono al loro posto sul contenitore, finiscono per sbaglio nelle mani del coinquilino che li perde, ma c’è anche chi sbaglia o fraintende le istruzioni, mettendo così i rifiuti nel sacchetto sbagliato, che da regolamento non viene raccolto e rimane per la strada, mentre le guardie ecologiche volontarie sono pronte a segnalare e i vigili anche a multare: per alcuni cittadini, allora, è panico da differenziata. Oltretutto quei sacchetti collocati sui marciapiedi, umido compreso, vicino all’ingresso dei negozi, infastidiscono, soprattutto se l’esposizione è dalle 6.30 e la raccolta si fa alle 11.30, quando alcuni hanno puntato la sveglia appositamente, rinunciando a un’ora o due di sonno. Ai reali disagi di chi è riluttante o non comprende che fare, si aggiunge la lotta politica all’assessore Alessia Manfredini del Pd, per opporsi al porta a porta in centro storico, che l’amministrazione Perri non ha mai fatto. Ma il Comune deve raggiungere l’obiettivo minimo, per legge, del 65%, e mira però al 70%, partendo dal 63% dei primi mesi di quest’anno. Impegno eccezionale da parte dell’amministrazione: 8.900 volantini distribuiti, kit della differenziata consegnato in 2.900 abitazioni e quasi 400 sopralluoghi nei condomini, anche se l’associazione degli amministratori continua a protestare. Il sito ioamocremona.it, che dà tutte le informazioni necessarie, ha ricevuto già 6.850 visite, e sono state fatte ben 340 telefonate dai cittadini al numero verde. Mobilitazione generale, quindi, compresa un’applicazione per telefonini. Per una parte dei residenti del centro il cambiamento è però un disturbo, e qualcuno arriva a dire che ormai non ama, ma odia Cremona.
Paolo Zignani