Dall’anoressia si può guarire. Ma a famiglie e pazienti non si deve mai fare mai mancare aiuto e sostegno. E’ l’attività di Erika, associazione per la lotta ai disturbi del comportamento alimentare, che ha presentato le sue attività a Cascina Triulza. Erika, che opera in collaborazione con l’ospedale Niguarda Ca’Granda di Milano, fornisce un sostegno diretto ai genitori dei ragazzi colpiti, ponendo alla base dei suoi interventi l’ascolto e la condivisione delle storie di pazienti e famiglie. “Siamo approdati al Niguarda, mia figlia pesava 29 chili, non riusciva nemmeno a camminare – racconta Lina Bettini, presidente dell’associazione – Con tanta pazienza siamo riusciti ad uscirne, ora mia figlia ha 42 anni, vive da sola ha la sua vita, va in giro per il mondo, ed è come tutte le altre ragazze”.Diete sbagliate, consigli e comportamenti scorretti possono amplificare il disagio dei giovani. Ed anche nel rapporto con i sanitari e assistenti è sempre più necessario un aiuto a sostegno della famiglia e dei medici stessi: “La famiglia e i medici – prosegue Lina Bettini – devono lavorare insieme perché se uno va da una parte e la famiglia va da un’altra non si riesce a guarire”. Tra le malattie dovute al cattivo disturbo alimentare c’è anche l’obesità che riguarda soprattutto molti ragazzini: “E ci sono anche tanti ragazzini obesi adesso, anche a loro bisogna insegnare a guarire e mangiare bene, non solo a loro , manche ai loro genitori. Perché non è solo un capriccio questo, ma mancanza di qualcosa”. Per contattare Erika e il proprio centro di ascolto si può visitare il sito www.associazione-erika.it