L’ente Provincia di Cremona si prepara a celebrare l’atto più importante della sua storia residuale: la vendita all’asta di più della metà delle azioni di Centropadane, il 52%. E’ la privatizzazione più grande, dopo quella di Lgh, della quale si continua a discutere in Comune. Passeranno di mano, dal pubblico al privato, un milione e mezzo di azioni. Il valore nominale è di 10 euro ma il prezzo di partenza, nell’asta fissata per il mezzogiorno del 3 dicembre, è di 32 euro e mezzo, per un totale di 50 milioni. Il 3 dicembre è la data di consegna delle offerte: attesissima, quella del gruppo Gavio. L’ente Provincia, che ha ridotto il personale da 400 a 230 dipendenti, potrà incassare una somma cospicua grazie a una serie di fattori rari e tutti positivi: la concessione dell’A21 è stata assegnata con gara europea, evento raro in Italia, e vinta da Gavio. Si vociferava di un accordo fra gruppo autostradale, governo e Unione europea per la proroga al 2043 di tutte le concessioni del gruppo: così non è andata, ma Gavio, acquistando il 52% di Centropadane, di cui è già socio, potrà indennizzare la sua A21 per i lavori della corda molle, cioè il raccordo con la Brebemi, a titolo di subentro. La concomitanza di fattori rari permetterà quindi all’ente Provincia di realizzare l’affare del secolo, incassando 13 milioni e 650mila euro, se la vendita dovesse andare a buon fine al primo tentativo. Gavio diverrà un finanziatore di primo piano, ma non per nulla, dato che all’interno del bando che l’indenizzo a favore di se stesso e l’opportunità dell’ente Provincia di tenersi l’un per cento di Stradivaria per seguire l’iter della nuova autostrada Cremona Mantova. Gavio diventerà anche socio di maggioranza delle istituzioni locali, potendo superare grazie al cambiamento dello Statuto di Centropadane il 51%, sinora riservato agli enti pubblici. In cambio alle istituzioni resta solo un cospicuo incasso. Il Comune di Cremona venderà il suo 4%, che nel migliore dei casi varrà quasi quattro milioni, stesso importo che possono aspettarsi le Camere di commercio di Brescia e di Cremona, mentre la Provincia di Brescia vende il 15% e la Camera di commercio di Piacenza mezzo punto. Aem Cremona vende il 2,5%. Per le istituzioni di Cremona, quindi, l’asta può valere oltre 15 milioni, in cambio della nuova autostrada per la città virgiliana, che le associazioni ambientaliste considerano un danno, visti i costi pubblici, l’impatto ambientale e i flussi di traffico molto ridotti rispetto a 15 anni fa. Altra ricca asta, indetta dalla Provincia, è quella dell’ex sanatorio di Toscolano Maderno, per un prezzo di base di 10 milioni. Le offerte potranno arrivare entro mezzogiorno del 10 dicembre.
Paolo Zignani