Lgh, il Cremona cerca nuove alleanze

Cremona A questo punto il centrosinistra di Cremona prepara un incontro di maggioranza per ricominciare da capo. L’ex municipalizzata di Rovato, Cogeme, ha detto no all’offerta d’acquisto di A2A e quindi l’avvenire di Lgh è di nuovo in forse, anche se le motivazioni di Rovato non sono ancora chiare. Il Comune di Cremona si sta già guardando intorno: Rovato pesa il 30.9 per cento, quindi l’eventuale sì di Cremona, Pavia, Lodi e Crema non arriverà al 70% che era invece auspicato. A Cremona il Comune potrebbe valutare di nuovo l’ipotesi di una quotazione in Borsa, considerata molto improbabile, oppure la possibilità di un’aggregazione con un partner meno grande del colosso milanese. L’imbarazzo nei confronti di A2A riguarda il peso economico e i programmi della società milanese. Un’utility dovrebbe come tale essere a disposizione degli interessi pubblici: da parte delle associazioni ambientaliste e della lista civica di sinistra, come da altri soggetti della coalizione di maggioranza di Cremona le perplessità dipendono dal fatto che A2A non ha presentato un piano industriale innovativo da proporre a Lgh, ma soltanto denaro e azioni,prospettando quindi solo la gestione dei propri impianti e dei servizi esistenti, con un metodo semplicemente da estendere su Cremona, chiamata soltanto ad accettare la volontà di Milano. Anche il sindaco Galimberti ha dato priorità al piano industriale, ancora mancante. A2A è proprietaria di diversi inceneritori: a Brescia, Corteolona, Filago, Filaga, Silla2, Bergamo e in futuro forse anche a San Filippo del Mela in provincia di Messina. Non poche anche le discariche in mano ai milanesi. Cremona poi potrebbe perdere la gestione autonoma dei servizi via internet di Lineacom. L’ultimo veto alla vendita di Lgh è dal deputato grillino Danilo Toninelli, che nota una contraddizione. La prima offerta di A2A non era vincolante e non è stata accettata. La medesima proposta d’acquisto è stata ripresentata il 9 novembre come vincolante ma invariata: quindi Toninelli domanda perché mai bisognerebbe accoglierla ora, piegandosi così all’unico interesse sinora evidente, quello di realizzare profitti in Borsa.

Paolo Zignani