(Cremona). Il primo allarme di quest’anno è stato dato a fine gennaio dal Coordinamento dei comitati ambientalisti Lombardia, durante una riunione in Comune: la soglia d’allerta delle polveri sottili pm 10 era stata superata già per due settimane consecutive e negli ultimi dieci giorni il limite è stato violato ancora, sino a sfiorare ripetutamente o superare non più solo quota 50 ma anche quota 100. Anche il Comune di Cremona avrebbe potuto fare molto di più negli anni scorsi, ad esempio stimolando gli investimenti per la produzione delle energie rinnovabili tramite la municipalizzata Aem. Il suggerimento di Ambientescienze però non è stato ascoltato, anche quando la proposta era di produrre energia per il teleriscaldamento mediante pannelli fotovoltaici. In proposito la delusione causata dalla giunta Galimberti agli stessi ambientalisti di centrosinistra è cocente, anche se le critiche più pesanti sono dirette al fantomatico coordinamento delle regioni padane. Dal governatore lombardo il mondo ecologista si aspettava provvedimenti per limitare lo smog e la produzione di polveri sottili cancerogene, come vengono definite dall’Organizzazione mondiale della sanità. Cremona nel 2015 supererà il dato degli ottanta giorni all’anno oltre il limite, rispetto ai 35 giorni tollerati dall’Unione europea, calcolo che non tiene conto delle polveri sottili 2,5 e di quelle ancora più piccole, le ultrafini, che nessun filtro sta trattenendo. L’attività dell’inceneritore peggiora l’inquinamento atmosferico, poiché le diossine si legano alle polveri e si diffondono nell’aria che respiriamo. Proteste anche in Regione, da parte di Gianmarco Corbetta dei 5 stelle, perché la giunta Maroni non ha finanziato per intero il già debole piano di interventi per la qualità dell’aria. Il trasporto pubblico non è stato rafforzato e il divieto di circolazione per i veicoli euro 3 è stato cancellato. In Comune a Cremona oggi l’assessore alla salute Alessia Manfredini ha incontrato gli esponenti dei Comuni confinanti, per concordare una strategia di
limitazione dell’inquinamento, quando già da oltre un decennio la città è oltre i limiti stabiliti dall’Europa, e nel 2012 è stata secondo le statistiche dell’Arpa la peggiore d’Italia per la presenza di polveri 2,5. La scelta risolutiva, però, per Ambientescienze è sostituzione dei combustibili fossili con le rinnovabili, in linea con l’accordo di Parigi: e ogni Comune avrebbe potuto fare di più.
Paolo Zignani