Cremona è sempre più soggetta a discariche e depositi di scorie. Nuova spesa pubblica per la gestione della discarica di scorie d’acciaieria che si trova nel porto della città del Torrazzo: la Regione versa un contributo di 29mila euro quest’anno per la fase di chiusura, durante la quale il percolato, cioè il liquido che scende nel sottosuolo, viene recuperato e smaltito. Il 10 marzo l’amministrazione provinciale ha inviato al Pirellone la nota spese che incide sul bilancio 2016. Lo scorso 30 novembre la giunta Maroni ha riconosciuto all’ente Provincia un contributo massimo annuo di 50mila euro per i costi delle operazioni affidate a Linea Reti Impianti. La gestione dei rifiuti è stata autorizzata dalla Provincia nel 2001 dal settore Ambiente. L’impianto è stato classificato come discarica di seconda categoria tipo A di scorie d’acciaieria, nello stato di inerti, che si trovano sotto un manto verde a Cremona vicino all’area dell’ex raffineria Tamoil, al di qua dell’argine maestro del Po. Ulteriori recenti atti del settore Ambiente della Provincia sono dedicati a un’altra discarica della stessa acciaieria Arvedi, a Crotta D’Adda, dove la società Cremona Ecologia è stata autorizzata a gestire il conferimento di un milione e 182mila metri cubi di scorie in località cascina Moncucco. Si tratta di un’attività complessa, che impegna anche gli uffici provinciali e l’Arpa per i necessari controlli: sono stati autorizzati infatti fra l’agosto 2014 e il gennaio 2015 un sopralzo e un ampliamento, mentre il 18 febbraio di quest’anno hanno ottenuto via libera la configurazione delle scarpate sul lato est dell’impianto, con la realizzazione di una strada interna. Viene modificato anche lo smaltimento delle acque piovane, ma solo temporaneamente, perché nuovi cambiamenti saranno ulteriormente effettuati. Massima cura per ogni operazione, quindi, compresa la mitigazione delle polveri diffuse, che il gestore deve garantire. Le ultime modifiche, appena approvate, non cambiano la volumetria dell’impianto. Crotta D’Adda è esposta anche all’impianto ambientale della nuova discarica proposta a Grumello, nell’area della cava esistente. Secondo la relazione del medico per l’ambiente Federico Balestreri, è Crotta a essere interessata dalle sostanze inquinanti che possono pervenire alla falda acquifera dal possibile nuovo impianto di gestione dei rifiuti. Manca tuttavia ancora l’autorizzazione integrata ambientale. In proposito il gruppo di maggioranza ha sostenuto il sindaco Fabio Scio, esprimendo un no pieno e convinto, sulla base delle motivazioni dell’esperto incaricato dal Comune, alla realizzazione dell’impianto proposto da Cremona Ecologia a Grumello.
Paolo Zignani