Epatite C: la formazione medica diventa tecnologica

Formare i medici a combattere l’epatite C anche attraverso la realtà virtuale. Il futuro si chiama Prometheus, il progetto di formazione itinerante unico al mondo, organizzato da QBGROUP con il supporto incondizionato di AbbVie, che ha fatto tappa a Roma. Il tour che coinvolgerà oltre 200 fra epatologi ed infettivologi, nasce con l obiettivo di migliorare la gestione del paziente con epatite C attraverso un approccio multidimensionale e interattivo. E non si limita alle competenze mediche ma affronta anche il tema della relazione col paziente. I corsi si svolgono a bordo del Cell Explorer, un laboratorio mobile supertecnologico che, una volta posizionato, si apre e si sviluppa su 2 piani per 120 mq ed è dotato delle più sofisticate tecnologie interattive e virtuali.In Italia, l’epatite C riguarda circa 300.000 persone diagnosticate, ma ne interessa molte di più, come spiega Massimo Andreoni, Ordinario di Malattie Infettive a “Tor Vergata”. “Certamente sono più di 350mila ma probabilmente sono 500mila. Però soprattutto sono importanti i numeri del danno che questa malattia fà. Si calcola che in Italia ci siano diverse migliaia di morti ogni anno per colpa dell’epatite C”. “Ma la terapia guarisce nel 95% de casi e forse anche di più. Un successo terapeutico che in medicina é molto raro a vedersi”.Durante le simulazioni a bordo del Cell Explorer i medici potranno anche interagire con un paziente virtuale e seguire il decorso della sua malattia proprio come avviene nella prarica clinica. Chiarisce Gloria Taliani, Professore Ordinario di Malattie Infettive, alla Sapienza. “L’infezione va diagnosticata e oggi c’è una ragione in più perchè oggi abbiamo una cura in un tempo limitato, con un profilo di efficacia e sicurezza straordinari. Questo implica una maggiore motivazione a fare la diagnosi”. I costi dell’Epatite C si aggirano attorno al miliardo di euro l’anno, ma notevoli risparmi possono derivare anche dalla formazione del personale sanitario. Come sottolinea Salvatore Petta Ricercatore presso il Policlinico Universitario di Palermo.”La formazione del medico é importante perché per quanto queste terapie siano semplici e di breve durata, oggi stiamo trattandopazienti complessi, a rischio anche in base alle loro comorbilità, anche di complicanze correlate ai farmaci. Il ruolo del medico non consiste soltanto nel somministrare il farmaco ma nel monitorare il paziente durante il trattamento per evntuali complicanze ma anche in una scelta accurata dei farmaci in base alle controindicazioni”.