L’autostrada Cremona Mantova riduce i costi

Il progetto per la riduzione dei costi dell’autostrada Cremona Mantova è ormai pronto, pur dopo le proteste, le manifestazioni e le proposte dei gruppi ambientalisti, che chiedevano più trasporti ferroviari e uno stop alle colate d’asfalto. La società Stradivaria, controllata di Centropadane, ha infatti deciso in quale modo tagliare le spese di 200 milioni di euro, dopo l’incremento dei costi, che erano lievitati sino a un miliardo e mezzo, importo considerato non sostenibile dalla Regione Lombardia, che con circa 400 milioni, più o meno un terzo del totale, finanzia il nastro d’asfalto che accelererà il viaggio tra i due capoluoghi di provincia. Un fitto dialogo tra Infrastrutture Lombarde e Stradivaria ha consentito il chiarimento di diversi dubbi, cosicché, da quanto è sinora trapelato, sarà utilizzata maggiormente la tangenziale di Mantova, evitando quindi la costruzione di un costoso ponte, mentre le corsie dell’autostrada non saranno tre ma due, pur occupando lo stesso spazio. La terza, di fatto, rimarrà terreno verde, in attesa di un futuro eventuale ampliamento a tre corsie. A questo punto il prossimo passo, nell’iter autorizzativo, è tutto tecnico. Tocca alla Regione convocare la conferenza dei servizi, con la partecipazione dei tecnici del Pirellone e degli enti locali, oltre che della società concessionaria e di tutti gli interessati, in vista dell’autorizzazione ambientale integrata, dato che la Valutazione d’impatto ambientale è già stata concessa anni fa. Oltre al progetto di Centropadane, anche l’inizio dei lavori del primo lotto della Tirreno Brennero è considerato ormai vicino. Tra Fontevivo e Trecasali partiranno i lavori quest’anno, secondo alcune indiscrezioni. E la Tibre per undici chilometri attraverserà la provincia di Cremona, portando traffico all’autostrada regionale Cremona Mantova. La preoccupazione del comitato No autostrade Sì ferrovie aumenta, dato che ormai il confronto pare finito e le risposte non arrivano più, proprio perché la parola passerebbe alle ruspe.

Paolo Zignani