Cremona Sul futuro dell’inceneritore è stato diffuso dall’amministrazione cittadina un comunicato rassicurante, ma senza precisare tempi, modi e scelte economiche necessarie per spegnimento dell’inceneritore. L’unica data certa è il 2024, che indica la
scadenza dell’autorizzazione integrata ambientale. Ambientescienze, con Benito Fiori, reagire con perplessità ai programmi di Lgh e di A2a, che stanno definendo il piano industriale, e del Comune, che ieri ha fatto conoscere lo studio di Lgh: l’obiettivo dichiarato è appunto la dismissione dell’impianto di San Rocco, per attivare il riciclaggio dei rifiuti e finalmente l’economia circolare a Cremona, in una delle province italiane più attive nella differenziata. E’ l’impegno preso dall’assessore Alessia Manfredini, oltre che dalla giunta e dal sindaco Gianluca Galimberti, che a fine 2015 in consiglio comunale aveva promesso che la dismissione dell’inceneritore sarebbe stata inserita nel piano industriale di A2A, sostenendo con orgoglio che “le associazioni ambientistaliste lo dicono, di spegnere l’inceneritore,ma A2A lo farà”. Da parte loro molti ecologisti cremonesi, dai cinque stelle alla sinistra al mondo delle associazioni, come Benito Fiori non hanno fiducia in un gruppo dirigente che non cambia mai dall’inizio degli anni Duemila, e che è stato capace di ammansire quelle schegge di novità che erano emerse dopo le ultime elezioni comunali. Accusato di non avere coraggio politico, il centrosinistra ha comunque accolto la proposta di Marco Pezzoni di inserire la collaborazione di Enzo Favoino e Marco Sunsera nella stesura dello studio di Lgh, che propone uno scenario di dismissione. L’analisi dell’evoluzione del sistema di gestione dei rifiuti dimostra che dal 2004 al 2014 la differenziata è aumentata in modo rilevante in Lombardia e in particolare in provincia di Cremona, per approdare, fra otto anni di emissioni inquinanti, a una ragionevole tendenza alla riduzione dei rifiuti e al recupero di energia in forme più eco-compatibili, per tenere in vita il teleriscaldamento, dismettendo l’impianto in linea con le direttive europee.
Paolo Zignani