Una parte del bastione di porta Mosa rischia addirittura di cadere: l’ingresso del baluardo Caracena è stato chiuso ieri mattina. Così Cremona tratta da decenni i resti delle mura cinquecentesche, senza seguire l’esempio di altre città. L’anno scorso il Porte aperte festival è passato proprio da qui, con l’obiettivo di far sì che i cittadini frequentassero le antiche mura, che però tra un’amministrazione e l’altra, nel corso degli anni, sono in degrado e anzi sono state saccheggiate. Chiunque infatti ha potuto portar via i mattoni del Cinquecento, come hanno segnalato alcuni abitanti della zona. Le mura corrono lungo la via: l’asportazione ha lasciato segni evidenti. Accanto al portone di legno è aperto il giardino, dedicato alle scuole vicine, ma solitamente inutilizzato, senza visitatori né iniziative se non sporadiche. Nel corso dei decenni le mura potevano tornare a vivere, organizzando un mercatino o frequenti attività culturali. L’intenzione della giunta Bodini era proprio questa: nel 2000 il bastione era stato acquisito dal Comune che aveva organizzato una rassegna di spettacoli delle scuole di danza del territorio, non ci sono stati però molti sviluppi. Nell’area però non sono stati compiuti investimenti, malgrado il grande interesse storico e la bellezza del luogo. Delle mura della Cremona medievale, una delle città più importanti della Lombardia, restano solo pochi tratti di mura: interi edifici sono andati distrutti e ne sono rimaste poche tracce. Del torrione di via Ghinaglia rimane solo un rudere, il castello di Santa Croce non esiste più. E’ stato possibile al Comune, sempre nel 2000, recuperare il giardino, dedicato alle scuole vicine, aperto a tutti e poco visitato. In compenso, a poche decine di metri, potrà sorgere un nuovo supermercato della Conad nell’ex Snum. La principale novità è stata la realizzazione di un parcheggio da parte dell’impresa edile Beltrami.
Paolo Zignani