Rapinarono gioielleria in via d’Agrate: 6 italiani arrestati

Sei persone sono finite in manette per una rapina commessa il 20 marzo 2017 in una gioielleria in via Marco d’Agrate, a Milano. Il provvedimento, eseguito dagli agenti del commissariato Scalo Romana, riguarda due donne e quattro uomini (quattro in carcere e due ai domiciliari), tutti italiani. Il colpo era stato pianificato molti mesi prima, i primi sopralluoghi, infatti, secondo quanto ricostruito dagli investigatiori, risalirebbero al novembre 2016. Alla rapina parteciparono tre uomini, tutti col volto coperto e armati di pistola che poi scapparono su due scooter con un bottino in gioielli da 280mila euro. Il 20 aprile gli agenti del commissariato Scalo Romana hanno bloccato una persona su uno di quegli scooter, da lì sono partiti gli accertamenti sui cellulari e i contatti dell’uomo. In questo modo sono risaliti a tutti i membri della banda, tutti raggiunti dall’ordinanza di custodia cautelare. Il provvedimento ha disposto il carcere per Enrico Lopez, di 36 anni, Pietro Carnago, di 34, Mario Capani, di 61, Margherita Amoruso, di 50. Ai domiciliari sono finiti, invece, un 46enne una 40enne che aveva il ruolo di ricettatrice. I gioielli non sono stati trovati, l’ipotesi è che sia stato tutto fuso all’interno del campo nomadi di via Bonfadini dove viveva la donna. L’altra donna, Amoruso, si è occupata della parte logistica. Il suo volto, ma soprattutto la sua stazza, non sono passati inosservati alla titolare della gioielleria che se la ricorda durante un sopralluogo. Capani era detenuto a Bollate e durante il giorno andava a lavorare in un bar in via Forze Armate. Lopez, che ha numerose rapine alle spalle, sarebbe l’organizzatore del colpo. Durante le perquisizioni negli appartamenti dei destinatari sono state trovate pettorine della polizia, parrucche e baffi finti, un taser, radiotrasmittenti, disturbatori di frequenza e un Kalashnikov perfettamente funzionante. Gli agenti pensano che fosse materiale da usare prossimamente per un’altra rapina.