Il pomodoro: ora protagonista anche della ricerca scientifica

E’ uno degli ingredienti simbolo della cucina italiana, essenza di piatti tipici nazionali. Ora il pomodoro diventa anche il simbolo di una iniziativa benefica della Fondazione Veronesi per raccogliere fondi a favore della ricerca nella lotta ai tumori pediatrici. A raccontare la bontà del pomodoro tanto a tavola quanto nella ricerca, è Gennaro Esposito, chef di Torre del Saracino a Vico Equense, tra i protagonisti della feconda ristorazione campana: “La prima parola che mi viene in mente è casa, festa, convivialità perchè il pomodoro ha questo potere di essere evocativo soprattutto per noi del Sud: lo trovi nelle ricette più disparate nel panino che ti portavi al mare, nel grande piatto di ragù della nonna e poi attraversa tutta Italia”. Ma un pomodoro non vale l’altro, anzi per ogni tipologia ci sono utilizzi diversi in cucina: “Ci sono pomodori che sono adatti alla lunga cottura come il San Marzano che conserva la nota di freschezza e acidità che è importantissima nel pomodoro, poi ci sono pomodori che nell’immediatezza esprimono di più penso al pomodoro sorrentino quello che si consuma per insalata e poi passando attraverso i pomodori del Vesuvio il piennolo con una pelle molto importante e dei sapori minerali incredibili. Al pomodoro corbarino più gentile ed elegante, quasi agrodolce”. Il pomodoro però sarà anche il protagonista dell’iniziativa che sabato e domenica 10 e 11 marzo in oltre 100 piazze italiane vedrà distribuire, a fronte di una donazione minima di 10 euro, confezioni da tre lattine di pomodori. I fondi saranno devoluti alla ricerca delle cure contro il tumore pediatrico che ogni anno colpisce circa 1.400 bambini tra gli 0 e i 14 anni e 800 adolescenti fino ai 19 anni.