L’Italia è stata deferita dalla commissione Ue alla Corte di giustizia europea per la ripetuta violazione dei limiti annuali e orari di biossido di azoto nell’aria delle città e per il mancato adeguamento alle norme Ue dei sistemi di trattamento delle acque di scarico in oltre 700 agglomerati e 30 aree sensibili dal punto di vista ambientale con più di duemila abitanti. In particolare, le aree soggette a sforamento limiti di NO2 sono state grandi città tra cui Milano e tutta l’area della Pianura Padana. Nel capoluogo lombardo, oltretutto, è in vigore anche la nuova area B ed è in corso una querelle per quanto riguarda il posizionamento delle centraline per la misurazione delle polveri. Sentiamo un commento di Anna Gerometta dell’associazione “Cittadini per l’aria” di Milano.

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