Le penne nere hanno conquistato Milano nel fine settimana. Il capoluogo lombardo ha ospitato l’Adunata del centenario dove un secolo fa nacque l’Ana, la loro associazione nazionale. In città sono arrivati in 500mila di ogni età e da ogni parte d’Italia per questa invasione pacifica e colorata che ha coinvolto non solo il centro ma tutti i quartieri della città. Una grande festa come dimostrano volti rubicondi e divertiti ma assai fieri degli alpini ognuno con il suo inconfondibile cappello con la penna nera. Tanti gli eventi della manifestazione che hanno animato la città fino a domenica. Ma in quest’occasione, che ha visto l’attivazione di nuove misure di viabilità e trasporto, si fa strada un’ipotesi che qualcuno vorrebbe diventasse permanente: quella della chiusura alle auto di Area C. Pensata per favorire lo svolgimento della manifestazione, la misura messa in campo dall’amministrazione viene valutata da più parti come possibile svolta e ritorno al passato, quando le auto e i mezzi privati non circolavano all’interno dei bastioni. A pensarla così il consigliere comunale verde Carlo Monguzzi che riapre la discussione, ricordando quando dopo un referendum, nel 1985, il centro storico fu chiuso alle auto, ma le troppe deroghe fecero fallire quel tentativo. Al fianco di Monguzzi anche Anna Gerometta, dell’associazione Cittadini per l’aria, che spezza una lancia a favore dell’esperienza delle domeniche senza auto. Sul fronte opposto non manca chi propone l’eliminazione di Area C e anche di Area B, come annuncia Forza Italia dalle fila del centrodestra in caso di vittoria elettorale. La linea dell’amministrazione comunale è però oggi quella di mantenere il transito così com’ è, approntando la chiusura del centro alle auto solo nei giorni di festa o in caso di eventi straordinari e manifestazioni partecipate, come il caso dell’ultimo appuntamento con gli alpini.