Cremona. Ci può ancora essere una via di fuga dal tunnel, in cui la differenziata cremonese sembra destinata a procedere tra multe ai cittadini e di aumenti di tassa mascherati sotto altri nomi. E’ la via indicata dal cittadino Arnaldo Maggi: fare ricorso al Tar, sotto forma di class action, con una suddivisione delle spese legali fra un ampio numero di cittadini, per togliere definitivamente quei 25 euro annui che il Comune fa addebitare ai residenti nei condomini, arrivando a formare un ricavo annuo superiore al mezzo milione di euro. Si pagano quei due euro più Iva ogni mese, in seguito a un accordo fra Linea Gestioni e amministratori condominiali, solo perché chi raccoglie i rifiuti entra nei cortili, poi nel locale comune per ritirare i sacchi. Maggi non accetta questa soluzione: “E’ stato un chiaro espediente per evitare un aumento della Tari del 5%: infatti questi due euro più Iva vengono pagati a Linea Gestioni, quando però il servizio è in capo al Comune”. La lettera inviata il 20 marzo dal direttore di Linea Gestioni Primo Podestà agli amministratori condominiali ha messo in allarme non pochi inquilini, perché viene ricordato che chi differenzierà i rifiuti in modo scorretto sarà multato. Arnaldo Maggi rivendica allora il diritto di esporre i rifiuti in strada: “I due euro più Iva non riguardano la differenziata: sono una forma di tassazione sulla casa, perché si paga l’ingresso del gestore, senza alcun riferimento alla superficie dell’abitazione né al numero dei residenti, come invece prevede la Tari”. Per i condomìni si teme una situazione paradossale, perché le multe, fino a 300 euro l’una, saranno inviate agli amministratori, che, costretti a fare gli esattori fiscali, le inseriranno nelle spese condominiali, ripartite fra tutti i condòmini, anche da chi non ha commesso errori, quando il ritardo nel pagamento, in caso di multa, può costare molto caro. E gli errori sono in agguato, perché distinguere la carta dalla plastica non è sempre così facile. Il brivido della Tari potrebbe essere superato applicando la tariffa puntuale, che fa parte delle promesse dell’assessore Alessia Manfredini, ma non è ancora stata attuata. Paolo Zignani