Cremona: Imu islamica, si apre il contenzioso

Cremona Il centro culturale “La speranza” di via San Bernardo e l’amministrazione comunale si affronteranno davanti alla commissione tributaria provinciale, dove dovrebbe concludersi, se non ci sarà un ricorso in Regione, il contenzioso sull’Imu. Si è aperta infatti una nuova battaglia legale, per il Comune, che già ha dovuto fare i conti prima dell’Ici e poi dell’Imu riferita alla chiesa cattolica. Il braccio di ferro che vede confrontarsi lo Stato e la Chiesa, e quindi i Comuni e gli enti religiosi, è iniziato nel 2012, quando il governo Monti ha chiuso il contenzioso sull’Ici, per poi far pagare il dovuto solo sugli edifici che non hanno diritto alle esenzioni, perché vi si svolgono attività di tipo commerciale, come gli oratori, tenuti a pagare l’Imu. Per la giunta Galimberti è il caso del centro culturale di via San Bernardo, dove l’amministrazione ha preso atto dello svolgimento di attività commerciali, i cui ricavi non saranno devoluti, in caso di cessazione, a un’altra attività non profit. Da parte propria l’associazione musulmana aveva chiesto al Comune il rimborso dell’Imu 2016 e 2017, invocando il carattere religioso del luogo. Il municipio ha rifiutato di restituire la tassa, e così il rappresentante del centro islamico Dournhoud Hamid il 23 gennaio scorso ha presentato ricorso alla commissione tributaria provinciale, mentre la giunta Galimberti venerdì scorso ha deciso di resistere in giudizio. Non ci saranno spese legali a carico dell’amministrazione, che sarà difesa da un proprio funzionario, Mario Vescovi, che dirige l’unità di staff che si occupa del fisco locale. La vera sfida, però, quanto a Imu, riguarda il Comune e il demanio. Se infatti l’amministrazione potrà incassare l’Imu arretrata di tutti gli edifici demaniali, come la caserma Manfredini, l’importo potrà essere considerevole.

Paolo Zignani