Cremona. Dopo anni di polemiche e di traversie, il centro natatorio comunale di piazzale Atleti azzurri d’Italia costringerà l’amministrazione a ricominciare da capo. L’appalto della società veronese Sport Management, presieduta da Sergio Tosi, è durato solo pochi mesi, dal primo ottobre scorso al prossimo primo luglio, con aggiudicazione fino al 30 settembre 2042 e revoca nei giorni scorsi. La gara prevedeva 32 milioni di euro per 25 anni. L’attività non potrà essere interrotta fino all’assegnazione a un nuovo gestore, ma non si potrà più ricorrere al metodo da decenni tanto in voga in Italia e a Cremona, ovvero l’affidamento diretto con rituale proroga. L’unica gara rimane quella dell’A21, un’eccezione in Italia, indetta da Centro Padane e vinta dal gruppo Gavio. In altri settori, come i treni, il trasporto pubblico locale, e lo stesso canile, tutti i bandi di gara sono stati sommersi da proteste e ricorsi. E già si fanno sentire i patemi d’animo per il prossimo bando pubblico per l’appalto del centro natatorio. In ottobre le strutture erano state ripulite, dopo i lunghi anni di gestione da parte della Federnuoto e la revoca finale da parte del Comune. In ottobre piano vasca, spogliatoi, aree d’ingresso erano presentati come nuovi, dopo la sanificazione delle acque, con interventi di tipo idraulico ed edile, miglioramenti sull’impianto elettrico, oltre che per l’igiene. Dopo una tempesta di segnalazioni e di email con foto, inviate dai cittadini all’amministrazione, l’appalto è stato revocato. E’ riapparsa la sabbia sul fondo vasca e i semi di pioppo hanno invaso il centro natatorio, spogliatoi e servizi igienici sono apparsi impraticabili, con interventi dell’Ats e alla fine dei Nas, e la chiusura temporanea. La società veronese non ha presentato il progetto definitivo dei lavori, che prevedeva interventi per 300mila euro, con un contributo regionale di 150mila, per attivare il fitness anche d’estate nell’open space, la scherma, le arti marziali, e soprattutto la riqualificazione della piscina ani 70 e la realizzazione degli spogliatoi della convertibile, oltre a una palestra multifunzionale e un defibrillatore. Nulla di tutto questo: quel che appare difficile è la gestione ordinaria, con la difficoltà di trovare un privato interessato, e all’orizzonte l’ardua speranza di un accordo con le canottieri. Paolo Zignani