Fondi all’Isis: un arresto a Cinisello Balsamo

Un giovane somalo di 22 anni, residente a Cinisello Balsamo, nel Milanese, è stato arrestato e rinchiuso nel carcere di Monza, in attesa di essere trasferito in un altro penitenziario sotto misure di massima sicurezza: per lui l’accusa è di terrorismo di matrice islamica e presunto finanziamento di organizzazioni armate attive nel corno d’Africa. Secondo le indagini condotte dalla Digos di Bologna, alcune intercettazioni telefoniche hanno fatto emergere con chiarezza piani per fornire armi, munizioni e pallottole per i combattenti. Rashiid Dubad, questo il nome del 22enne, avrebbe anche raccolto denaro con il metodo dell’”Hawala”, un sistema che consente trasferimento di denaro contante senza lasciare traccia, grazie all’aiuto di altri due giovani. Sotto accusa sono finiti anche il 23enne intercettato con lui nello scambio di messaggi incriminato e un 22enne etiope, Said Mahamet, residente a Torino. Il 23enne al momento non è stato trovato e sarebbe in Germania. Proprio da lui e da un altro somalo attualmente indagato per terrorismo internazionale a Bari, sarebbe partita l’indagine della Digos di Bologna  che avrebbe portato la polizia sulle tracce di Rashiid, a Cinisello. L’amicizia comune con Abu Hamza, militante dello Stato Islamico arrestato in Somalia nel 2017, ha tracciato la linea di collegamento del gruppo. Rashiid, dal canto suo, riusciva a mandare ogni mesi centinaia di euro in patria destinati a gruppi armati legati alle formazioni come AL Shabab e Isis, diventando figura chiave dell’inchiesta e ritenuto personaggio di elevata caratura criminale. Regolare e con un lavoro di addetto alle pulizie, il 22enne somalo è stato trovato in possesso di 4 cellulari e sono numerose le intercettazioni finite sotto la lente degli inquirenti per i loro contenuti e per i contatti. Lui stesso in alcuni messaggi spiegava l’importanza di raccogliere armi per i combattenti, in altri parlava di gruppi attivi nella raccolta fondi negli Stati Unito, in Canada, in Germania, di numeri su cui fare i veramenti e su referenti da contattare.  L’obbiettivo, di dare forza alle organizzazioni armate per poter riprendere il controllo del territorio.  In un filone della stessa inchiesta un decreto di fermo per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina è stato emesso dal pm della Dd  bolognese Antonella Scandellari, nei confronti del coinquilino di Rashiid Dubad, il somalo 29enne Cabdiqani Osman, e nei confronti di Isidiin Ahmed, etiope, 22enne abitante in zona Stazione Centrale. Quest’ultimo filone riguarda presunte attività volte a favorire il transito di somali ed etiopi verso il nord, passando per Brennero e Svizzera.