Stipendi da fame e licenziamenti, protesta l’Usb cremonese

Il sindacato di base Usb ha organizzato oggi nuove iniziative di protesta in provincia di Cremona. E’ giorno di sciopero a Casalbuttano, al macello Pini, per solidarietà con i colleghi del macello Prosus di Vescovato, dove sono stati licenziati 27 operai. Altri a Soresina, presso il magazzino Iper, che 170 addetti, non hanno più garanzie di mantenere il posto e sono al secondo giorno di sciopero. La lotta sindacale si inasprisce contro la flessibilità degli addetti assunti tramite le cooperative, che svolgono servizi all’interno delle fabbriche, lavorando però come gli operai. Il risultato è che il datore di lavoro può pagare di meno la manodopera, senza assumersene neppure la diretta responsabilità. Roberto Montanari spiega che si lavora per soli sei euro e mezzo l’ora, con contratti che non riconoscono i diritti alle ferie e alla cassa malattia, con orari abnormi e senza sufficiente sicurezza. I contratti inoltre non migliorano mai e gli addetti per anni e anni continuano a percepire soltanto 800 euro al mese, con la previsione di una pensione troppo bassa, nell’impossibilità di comprare un’automobile per andare al lavoro, sotto il peso degli affitti e delle tasse.