Interrogatorio ‘fiume’ in Procura a Milano per Alberto Bilardo, ex segretario di Forza Italia a Gallarate (Varese) e membro del cda di una società pubblica con sede a Busto Arsizio (Varese), la Accam spa, ritenuto dagli inquirenti uno dei partecipi dell’associazione per delinquere che vedeva a capo Gioacchino Caianiello, il presunto “grande manovratore” del sistema di corruzione, nomine e appalti truccati e finanziamenti illeciti alla politica, venuto a galla nell’inchiesta della Dda milanese che venti giorni fa ha portato a 43 misure cautelari. Dalle indagini, ad esempio, sono emerse alcune conversazioni che avrebbero documentato “un interessamento di Bilardo”, dell’allora assessore all’Urbanistica di Gallarate, Alessandro Petrone, e di Caianiello su una pratica urbanistica, ossia un cambio di destinazione d’uso. In particolare nel pgt dovevano essere inserite le varianti richieste. Il messaggio, datato 28 ottobre 2018, l’ex assessore all’urbanistica Alessandro Petrone, tra 28 arrestati lo scorso 7 maggio, riassumeva il punto a uno dei tecnici che doveva redigere il Pgt e la Procura lo interpreta come intimidatorio. Il messaggio, è stato individuato nel telefono di una terza persona. I punti da inserire riguardavano l’ampliamento del Pgt e la revisione della linea sui “i terreni siti nel comune di Gallarate al confine col comune di Cassano Magnago” che ricomprendono “quelli di proprietà della Immobiliare Val Pozzolo srl il cui socio è Antonio Frascella. Il secondo punto riguarda un’ulteriore variante relativa ad altri terreni, sempre nel comune del Varesotto, della Edil Maplensa srl per i quali è viene chiesto l’aumento delle capacità edificatorie. Il terzo punto invece riguarda l’ambito di trasformazione di Via Torino relativo all’area Tessiture Tonetti”, su cui poi è sorto il supermercato Tigros e infine “via Mazzini un ‘affaire’ su cui ci sono in corso accertamenti e che riguarderebbe le modifiche al Pgt sugli immobili di proprietà della società Paso, intestata alla moglie dell’imprenditore Leonida Paggiaro. Intanto, il Riesame ha rigettato la prima richiesta di revoca di una misura cautelare, avanzata da Marcello Pedroni (ai domiciliari), ormai ex consigliere della Prealpi servizi srl, come anche quella presentata dall’ex consigliere comunale milanese Pietro Tatarella. Fissate altre udienze al Riesame, tra cui quelle per Caianiello, mercoledì, e per il consigliere lombardo di FI Fabio Altitonante, fissata per venerdì.