Cremona: licenziati dall’Iper, lasciano il carrello davanti alla cassa




Cremona E’ questa la prima, ma non l’ultima azione di lotta e di protesta che i lavoratori hanno scelto di intraprendere in Lombardia e in tutta Italia, una volta appreso dai rappresentanti sindacali qual era la scelta dell’azienda. E si continuerà così, con azioni a sorpresa in Lombardia. Stamattina sindacalisti e dirigenti di Finiper si sono presentati in Prefettura, a Cremona. Roberto Montanari dell’Usb e Massimiliano Donadelli del Si.cobas, una volta saliti al primo piano del palazzo del Governo e della Provincia, hanno sentito pronunciare dai vertici aziendali le parole più temute, quelle che revocano l’accordo preso il 30 maggio, due settimane fa sempre in Prefettura. Allora i manager Tutino, Femìa e Marangoni aveva sottoscritto l’accordo che mantenere in parità i flussi di merci in entrata e in uscita. Visto che però il magazzino si stava svuotando, gli operai si sono allarmati e hanno ripreso lo sciopero. E indicando proprio quest’ultimo sciopero, Finiper ha affermato che non ci si può più fidare e che l’accordo, che era finalizzato a mantenere i livelli occupazionali, non poteva più essere rispettato. Rientrati a Soresina, i sindacalisti hanno informato gli addetti della logistica, 170 in tutto, in un’assemblea dai toni amari, ma anche di lotta. Per tutti quanti, l’ultimo stipendio arriverà verosimilmente dopodomani, giovedì, mentre il magazzino potrà chiudere ben prima della data prestabilita, il 3 novembre.

Paolo Zignani